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domenica 1 giugno 2014
Faery: Legends of Avalon, o della solitudine dei numeri primi
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sabato 17 maggio 2014
Dmitry Kochanovich (1972-...)

E no, impiantare in mezzo alla strada il grande museo-container dell'archistar di grido, o il monumento costruttivista-astratto - magari anche con la pretesa dichiarata di educare i poveri plebei costringendoli a tollerare linguaggi formali ormai addomesticati dall'industria culturale e svuotati di ogni carica rigenerante - non significa affatto "fare del sociale". Significa essere stronzi.
Ciò premesso, fa molto piacere veder circolare sul web l'opera di Dmitry Kochanovich, originario della costa del Mar Nero e attivo professionalmente da più di vent'anni. Pittore estremamente tecnico, artigianale, dotato di mezzi virtuosistici specialmente apprezzabili nelle sue prove più recenti, presenta un universo figurativo per certi versi ambiguo, la cui qualità appare spesso di difficile definizione.
martedì 6 maggio 2014
Child of Light, o del difficile equilibrio di un'operetta estetica
Supportato da un controllatissimo
battage pubblicitario e dal sempre felice tocco di Yoshitaka Amano
(autore dello splendido poster incluso nell'edizione deluxe), fin
dalla comparsa dei primi video promozionali questo Child of Light
non ha mai voluto nascondere quale fosse il proprio obiettivo:
quello di voler essere, primariamente, una sorta di operetta
estetica.

Più nello specifico, in Child of Light
tutti gli elementi che in qualsiasi altro videogioco concorrerebbero a definirne il
contenuto (trama, caratterizzazione dei personaggi, gameplay etc.) sono totalmente asserviti alla forma, e non vogliono
- né, tantomeno, potrebbero - sussistere al di fuori di essa. Se gli
sviluppatori Ubisoft non avessero saputo dotare la propria creatura
di quella smagliante apparenza che sta affascinando
critica e pubblico, il gioco non sarebbe potuto sopravvivere in
nessun'altra veste.
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